"Le parole sono sporche". Paolo Pescher è un giovane bolzanino. Al confine tra due lingue, l'italiano e il tedesco, la sua vita si muove tra parole sporche e parole pulite, nell'ipocrisia di una vita di provincia. Suo padre non parla, la sua casa è strana, piena di etichette per definire gli oggetti, sua madre e sua sorella sembrano non capire. Inizia così per Paolo l'ossessione verbale: "le parole sono sporche" a volte, a volte invece no, Paolo Prescher se lo ripete di continuo. ('Parole sporche' è anche anagramma del suo nome). Muore il padre, Paolo si trasferisce a Berlino. Smette di parlare italiano. Il lavoro in biblioteca e l'incontro con Mira sembrano ricondurlo alla normalita: l'innamoramento e l'italiano pulito di lei lo convincono a una nuova vita. Ma l'ossessione per la lingua ricompare con la nascita del figlio.
Lingua madre è "un romanzo compatto di grande maturità che riesce nella sfida di tenere insieme leggerezza e profondità , affrontando con piglio holdeniano e stile impeccabile il complesso tema della parola tra pulizia e ipocrisia nel singolare contesto del bilinguismo altoatesino". Questa la motivazione della giuria per la vittoria della XXXIII edizione del Premio Calvino 2021. Vincitore del Premio Flaiano 2021.
Il libro ha un'ulteriore particolarità , come tutti quelli dell'editore Italo Svevo, per la gioia di chi ama il prodotto libro: è intonso, cioè le pagine non sono ancora tagliate, così come era una volta. Al lettore quindi il piacere di farlo, ed aprirlo davvero per la prima volta.
Der Verlag macht Bücher so, wie man sie früher gemacht hat, d.h. ungeschnitten. Der Leser bekommt ein ungeöffnetes, im wahrsten Sinne neues Buch; ihm ist überlassen, die Seiten zu schneiden und somit es zu ‚seinem‘ Buch zu machen.