Il pozzo delle bambole

Nell'immediato dopoguerra Nina viene abbandonata in un orfanotrofio, dove il confine fra disciplina e oppressione è molto sottile e le punizioni corporali e psicologiche sono parte integrante del sistema di educazione. Quando arriva Lucia, Nina insieme all'amicizia scopre la differenza fra ciò che è giusto e ciò che è ingiusto. Quando a diciott'anni Nina esce dall'orfanotrofio trova davanti a sé un continente inesplorato: incontra nuove amiche, con loro partecipa a manifestazioni e scioperi e alla storica occupazione del grande tabacchificio di Lanciano, nel maggio del 1968, durata per ben quaranta giorni. Le vicende private e sentimentali delle ragazze si mescolano a quelle pubbliche, tutto attorno l'Italia cambia, scopre i consumi e le réclame, la moda e le prime utilitarie.
Il pozzo delle bambole racchiude in sé molti romanzi: una storia di crescita e di formazione, un'avventura di collegio, un affresco storico sul dopoguerra che è anche racconto di fabbrica e lotte; e soprattutto un romanzo di donne che diventano consapevoli, commettono errori, avanzano e retrocedono in una lotta lunga e difficile che Simona Baldelli descrive con ritmo, verosimiglianza, attenzione e sensibilità.