Di guerra e di noi

"Di guerra e di noi" è la storia di due fratelli dal 1917 al 1945; nelle campagne intorno a Bologna. Quando il marito non torna dalla prima guerra mondiale, la madre dei due è costretta a separarli. Il più grande, Ricciotti, va a studiare in collegio a Bologna. Il più piccolo, Candido, rimane al mulino. Il collegio di Ricciotti è una scuola da ricchi, e la vita di Candido al mulino è una vita da poveri. Finiti gli anni avventurosi e duri del collegio, Ricciotti andrà a lavorare nella neonata sede del Fascio di combattimento bolognese, dove incontrerà Leandro Arpinati, che diventerà suo mentore e amico. Candido resterà invece a lavorare nelle campagne frequentando sempre più uomini e donne che andranno a formare le bande partigiane. Ricciotti però non è fascista, e Candido, d'altra parte, non è più di tanto interessato alla politica. Pensano entrambi a mandare avanti la famiglia, a proteggere la madre e i braccianti, pensano a correre dietro alle ragazze e poi sposarsi, e soprattutto a comportarsi bene quando molti intorno a loro si comportano male. La grande occasione per trasformare la loro azienda agricola in un progetto onesto ma più ambizioso sarà proprio la guerra. Marcello Dòmini segue le peripezie dei due fratelli Chiusoli e le vite di tutti coloro che gli si muovono intorno - compagni di scuola, segretarie, squadristi, mogli, crocerossine, staffette partigiane... - svelando fondi segreti (dei muri e dei personaggi), con una voce in fondo scanzonata. Il romanzo popolare di uno scrittore al suo esordio.